giovedì 20 agosto 2009

La Minestra Maritata

Viene detta anche “pignato grasso” o “menesta cu' nu parmo e grascia” ed è una lontana parente della spagnola "olla podrida".
E' un piatto popolare, elaborato con ingredienti poveri, ma trasformato con raffinata sapienza.

Zuppa tradizionale ed antica del territorio campano, che ogni paese della regione interpreta a suo modo, rivendicandone la paternità.
E’ un piatto ricco e sostanzioso, in cui in cui carne e verdure si “maritano”. Da qui, la denominazione “maritata”, che deriva proprio dal “matrimonio” tra i due ingredienti: verdure a foglia e carni. Anticamente veniva cotta in una pignatta sul fuoco del camino.
Nell’Isola d’Ischia viene tradizionalmente preparata per il giorno di Santo Stefano, ma nell’area napoletana e casertana trova una sua collocazione anche nel pranzo pasquale.
La ricetta della minestra maritata, col passare del tempo, ha subito delle variazioni, ove alcuni ingredienti sono stati eliminati o modificati perché sempre più rari da reperire in commercio.Ma tuttavia, durante le festività tradizionali, nei mercatini rionali di Napoli, ancora vi è la possibilità di poter acquistare le verdure tipiche per prepararla: cicoria, piccole scarole (scarulelle), verza e borragine, che ne conferisce, quest’ultima, una nota amarognola. In qualche variante si usa anche la catalogna.
La carne è tipicamente di maiale, con tracchie (puntine di suino), salsicce e altri tagli.
Nella tradizione più antica, al posto del pane tostato, venivano usati gli scagliuozzi, tipiche frittelle di farina di mais fritte dalla forma triangolare, che venivano adagiate sul fondo del piatto.Come tutte le ricette tradizionali, anche questo piatto possiede delle varianti, quella cinquecentesca del Marchese G.B. Del Tufo prevede, la mescolanza, di salsicce di vario tipo, sopressate, pancetta, prosciutto, muso di vitello, piede di porco, carne secca, un orecchio di maiale salato, formaggio, finocchi ed anice. Mentre, in un altra ricetta del 1600, si utilizza “un pezzo di carne di giovenca grassa, un cappone imbottito, una gallina paesana, un salsiccione, una fetta della parte genitale della scrofa, 4 capi di salsicce cervellate, un pezzo di cacio nostrano, ossa mastre, spezie e foglie scelte nelle più tenere cime.

Contenuti e foto da: http://guide.supereva.it/mangiar_bene/interventi/2009/05/14648.shtml



LA MINESTRA MARITATA SECONDO NINO CALIENDO

Ingredienti per 4 persone

Verdure: 300 gr. di broccoli di foglia puliti - 200 gr. di cime di rapa pulite - 600 gr. di cicoria e scarola pulite - 400 gr. di verza pulita - erbe aromatiche a piacere.

Carni: 1 osso di prosciutto a piacere - 200 gr. di cotiche e altri tipi di carni salate - 400 gr. di annoglie (particolare salsiccia napoletana) - 200 gr. di tracchiolelle (puntine di costata di maiale) - 300 gr. di maiale fresco - 3 salsicce di maiale fresche - 100 gr. di lardo in pezzi o macinato - 100 gr. di testa di caciocavallo secco - rimasugli dal frigo di salumi e formaggi - 1 pezzetto di peperoncino forte - sale q.b.


Esecuzione

Lavare le varie qualità di carni e di salumi, porle in una pentola, ricoprirle di acqua e metterle a cuocere a fuoco moderato, cambiando con acqua pulita, per almeno tre volte, l’acqua della bollitura.

Dopo circa tre ore e mezzo, la carne sarà cotta: tirarla su asciutta, tagliarla a pezzetti ognuno di 3 o 4 cm, spolpare l'osso di prosciutto unendo i pezzettini di carne ricavati con i pezzi dei salumi e delle cotiche in una casseruola con l'aggiunta di un mestolo o due di brodo di cottura, coprire e mettere da parte aggiungendo sale solo se necessario.

Lasciare un po' raffreddare il brodo, poi, passando un cucchiaio sulla sua superficie, privarlo di quasi tutto il grasso che nel frattempo sarà venuto a galla e rimettere la pentola sul fuoco.

Immergere tutte le verdure, ben lavate, in acqua appena bollente con pochissimo sale, coprire il recipiente e, non appena riprende a bollire, toglierle dal fuoco e farle ben sgocciolare in un colabrodo, premendole col mestolo.

Completare la cottura delle verdure nel brodo bollente, insieme al formaggio a pezzetti e al peperoncino, a fuoco moderato per circa mezz'ora.

A fine cottura, se occorre, aggiustare di sale.

Riscaldare le carni nel loro brodo e mischiarle alle verdure. Lasciare riposare.

Piatto da servire caldo, ma non bollente, con crostini di pane o scagliuozzi (frittelle di polenta fritte in olio d'oliva), aggiungendo formaggio grattugiato.